Tanto giovane quanto determinato. Alex Martinelli aveva 18 anni all’inizio del suo apprendistato in Carrozzeria Helvetia e cinque di più quando ha accettato di subentrare, insieme a un dipendente, a due soci prossimi alla pensione. A fine maggio 2023 l’ultimo passaggio: anche il terzo socio fondatore ha lasciato e le sue quote sono state rilevate dalla sorella gemella di Alex (insieme nella foto). Andarli a trovare a Livigno è immergersi in una realtà pronta a cambiare pelle.
Helvetia vi sta stretta?
Più che altro ci stanno stretti gli spazi. Carrozzeria Helvetia è nata alla fine degli anni 80 e siamo ancora nella sede delle origini, 250 metri quadrati coperti e un piccolo piazzale. Con noi soci – io, mia sorella Debora che si occupa dell’amministrazione e Toni Batthik, ex dipendente come me – c’è un collaboratore da pochi mesi. Ma stiamo cercando manodopera, abbiamo parecchio lavoro e in tre fatichiamo a stargli dietro.
L’idea è di trovare personale e poi fare il salto spostandoci in un capannone più grande, sempre a Livigno, per aggiungere servizi.
Oggi siete ‘solo’ carrozzeria?
Carrozzeria e meccanica leggera legata al sinistro, mentre cambio gomme e revisioni e convergenze li forniamo come servizi in appoggio. La novità più recente è che un anno fa abbiamo investito nel sistema Texa RCCS3 per la calibrazione degli Adas.
Com’è il vostro giro di lavoro?
Ripariamo multimarca ed entra un po’ di tutto, tanto Gruppo Volkswagen-Audi e poi Suzuki e Fiat. Quello che arriva si prende: utilitarie, che sono la maggior parte, vetture di fascia media, pick up e furgoni fino ai 35 quintali.
Ripariamo anche qualcosa di elettrico, quei 20-25 che girano con la Tesla ce li ‘spartiamo’ noi due carrozzieri del posto. E poi Hyundai, Toyota Rav… Io e il nostro dipendente siamo qualificati per lavorare sui veicoli ibridi ed elettrici, per le Tesla il lavoro si sta evolvendo, servono aggiornamenti specifici.
I numeri variano secondo l’entità dell’intervento, tra piccoli e grossi siamo sui cinque-sei a settimana. Qui non grandina, gli incidenti avvengono soprattutto a causa del ghiaccio e della neve.
Il lavoro c’è sempre stato e anche se cerchiamo di ridurre i tempi di attesa per il cliente il prossimo appuntamento lo prendiamo tra un mese e mezzo-due. Abbiamo anche un’auto sostitutiva che proponiamo in noleggio, per ora è un servizio che sta funzionando.
Senza convenzioni…
Ne abbiamo solo una con una compagnia di assicurazione, Helvetia. Vogliamo restare indipendenti, continuare a offrire al cliente – che per il 95 per cento è del paese e per il resto sono turisti con l’imprevisto da risolvere in settimana – servizi di qualità. Su quella non si fanno sconti.
Nel servizio di qualità mette anche l’utilizzo del ricambio originale?
La nostra linea è di lavorare con l’originale, già prima c’era questa politica. Se vuoi fare un lavoro di qualità devi stare sull’originale. Poi ci sono dei casi da valutare, ma sono casi. Siamo clienti DOC da centomila euro l’anno.
Sono contento di essere affiliato, ed è una scelta che avevano fatto i fondatori, per la consegna e per il servizio in particolare di alcuni magazzinieri, che ti dedicano il tempo giusto anche per i preventivi. Mi piace la serietà con cui DOC lavora, sono tutte persone serie, disponibili a partire da Giovanni (Ghislanzoni, promoter di riferimento, nda): è bravo, passa a trovarci, è un punto di riferimento; se abbiamo un problema, cosa che con DOC succede davvero di rado, lui c’è.
Giovanni vi ha spiegato come fare gli ordini via ARiA?
Sì, stiamo cercando, anche con mia sorella, di passare alla app. Tanti ordini sono complessi e allora preferisco telefonare: prima mandiamo la mail e poi ci sentiamo con i magazzinieri per i chiarimenti. Quando serve assistenza loro ci sono.
Un po’ come voi? Qual è il biglietto da visita di Helvetia?
Dare un servizio affidabile e di qualità. I clienti ci scelgono perché sanno che lavoriamo bene, cerchiamo di mantenere questi standard.