80 anni valgon bene una festa. Ci sta pensando, Ivano Cattaneo, deve solo “risalire alla data esatta di fondazione” per poi celebrare come merita l’autofficina di Seregno che porta il suo nome ma è stata fondata dal nonno.
Si profila la quarta generazione Cattaneo?
In effetti ho due figli di 12 e 15 anni e il più grande studia meccatronica, si vedrà. Di sicuro è il mestiere che io volevo fare. L’officina era sotto casa, ci ho sempre ‘giocato’, ma mi piaceva e mi piace tuttora che ho 53 anni. Sono entrato ufficialmente finite le scuole medie e negli anni ho fatto i corsi di specializzazione.
Oggi con me lavorano mia sorella Monica, che ha una quota in società e si occupa dell’amministrazione, e un dipendente che aveva iniziato come stagista. Accogliere gli stagisti è una cosa che abbiamo sempre fatto: noi insegniamo e loro capiscono se è quello che vogliono fare, adesso comunque come organico siamo a posto.
Siete ancora nella sede ‘sotto casa’?
Ci siamo trasferiti sette anni fa in un capannone di circa 400 metri quadrati; la struttura delle origini era in centro, ma già prima che a Seregno istituissero la ztl avevamo deciso di cercare un capannone più spazioso.
Più spazio più servizi?
Eravamo meccanici motoristi, oggi siamo meccatronici: abbiamo aggiunto il servizio gomme mentre per le revisioni, e anche per la carrozzeria, ci appoggiamo a dei colleghi.
Il lavoro non manca, siamo in crescita, certo non si guadagna più come si guadagnava un tempo…
Cattaneo è da sempre multimarca. Una scelta?
Mi avevano proposto Audi anni fa ma ho rifiutato. A essere indipendenti non si è mai sbagliato, non ho vincoli con nessuno e poi a me piace riparare auto di marchi diversi. A tempo perso facciamo anche restauro: in questo momento ho per le mani una Corvette e un Maggiolino del 1964; un mio cliente ha diverse vecchie Porsche… restaurare mi piace.
Come lavoro ordinario contiamo quattro, cinque ingressi al giorno, dipende dai servizi. Adesso che siamo in pieno cambio gomme il numero sale a sei, sette, dall’utilitaria all’alto di gamma, entra di tutto.
Elettrico? Ho appena fatto un differenziale su una Citroën C-Zero, ma i pochi che guidano elettrico sono ancora abituati ad andare in concessionaria. Dovrei attrezzarmi con un ponte specifico, anche se pare che quello che ho adesso con i tamponi vada bene.
Da cliente DOC tende a montare ricambi originali?
Soprattutto originale, anche perché tanti ricambi in aftermarket nemmeno si trovano. Io mi confronto sempre con il cliente, capisco quanto vuole spendere, in generale si fida di me, mi porta la macchina e mi dice “arrangiati”.
Lavoro con DOC da tanti anni, dopo un tentativo a vuoto con una concessionaria Mercedes è stato un magazziniere Land Rover a mettermi in contatto diretto con il consorzio. DOC vuol dire doppia consegna mattina e pomeriggio, comodità, certezza di parlare con il magazziniere (i numeri che ci hanno dato sono un riferimento)… Il servizio c’è.
Mi piace anche la app, non per tutto però: se sono tagliandi, roba semplice, va bene la app, se sono cose più complicate meglio sentirsi con il magazziniere a voce.
Chiama il magazziniere anche quando ha bisogno di assistenza?
Problemi grossi non he ho, di solito riesco a risolverli con i miei tester, se però ci sono aggiornamenti e devo portare la macchina nelle loro officine chiamo e prendo appuntamento. La differenza la fa chi trovi dall’altra parte.
In Autoriparazioni Cattaneo il cliente che cosa trova?
La maggior parte delle persone viene per il passaparola, la cosa migliore. Noi abbiamo solo l’insegna, non facciamo pubblicità. I clienti vengono in fiducia, sanno che quello che va fatto si fa. Ma guardano anche all’accoglienza, la nostra è una gestione familiare, l’officina è aperta.