“Questo problema sta diventando un incubo”. Come tanti suoi colleghi, Giuseppe Pavone è alle prese con l’infruttuosa ricerca di personale. Quasi una beffa, visto il potenziale della sua Tecnotopcar a Carate Brianza (Mb).
Ha rinunciato a cercare?
Affatto, anche se in questi anni ne ho provati, senza successo, di tutte le fasce d’età. Magari escono da una scuola professionale, ma non è detto che abbiano la testa per affrontare questo lavoro.
Solo adesso, forse, ho trovato la persona giusta: un ragazzo che sta facendo lo stage ed è davvero in gamba, attento, volenteroso… Potrebbe entrare stabilmente in organico.
Oggi quanti siete?
Oltre a me, che mi sono messo in proprio a 42 anni, dopo 25 da dipendente di un’officina autorizzata Renault, ci sono due giovani tecnici, un amministrativo e, appunto, uno stagista.
Lavoriamo in una struttura di 500 metri quadrati coperti e altrettanti all’esterno, le dimensioni giuste per l’attuale giro di lavoro. Non che non pensi di allargarmi e offrire nuovi servizi, ma come fai se non trovi personale?
Tecnotopcar non è già un multicenter?
Io nasco come meccatronico, quindi ho offerto da subito i servizi di meccanica, elettrauto, gommista, mentre per le revisioni sono consorziato con un centro (non avrei nemmeno lo spazio).
In un primo momento ho osservato come girava questo mondo che sembrava andare tutto verso il noleggio, ma lavorare tanto per garantirmi un flusso di macchine in officina per poi trovarmi nel cassetto le bricioline non mi andava. Anche le normali manutenzioni purtroppo andranno a diminuire, non solo perché aumenterà il circolante elettrico ma perché ormai le concessionarie propongono la manutenzione programmata già nei contratti di vendita.
A quel punto che cosa ha fatto?
Ho deciso di cambiare e mi sono buttato sull’ibrido-elettrico, sui cambi automatici, sugli Adas… Venendo dal mondo Renault conoscevo già i sistemi di calibrazione, ma i tempi erano ancora acerbi; quando ho aperto la prima cosa che ho fatto è stato cercare l’attrezzatura, nel 2018 l’ho comprata e dopo un inizio da quasi niente adesso mi sono fatto un bel giro.
Ha per clienti i suoi colleghi?
Diversi carrozzieri da Arcore, Villasanta, Concorezzo, Milano, Cinisello… Mi portano il veicolo e io faccio il checkout: spie, fari, Adas. Poi mi sono abbonato a Pass Thru per offrire un servizio il più possibile ‘da concessionaria’.
Rispetto alla clientela privata, molti mi hanno seguito in Tecnotopcar dalla vecchia officina Renault, e poi riparo parecchio Volkswagen, Audi, Škoda e Mercedes, e supercar mandate dai colleghi.
In totale, entrano non più di otto-dieci macchine al giorno. I miei ragazzi sono molto giovani, due hanno 22 anni, preferisco star dietro a loro e al loro lavoro.
La pandemia ha lasciato il segno?
Solo nel mese in cui non circolava nessuno; quando la gente ha potuto ricominciare a muoversi e andare in ferie non prendeva i mezzi pubblici e così in estate abbiamo fatto il 30 per cento in più.
Che ricambi monta?
Sul totale acquisti direi 50 e 50. Non posso comprare solo originale per una questione di costo: non le nascondo che c’è una bella fascia di clienti che sta soffrendo, fa i lavori con il contagocce, io devo pensare a chi ho davanti.
Se però qualcuno si presenta con il ricambio in mano lo mando via, non posso garantirgli il lavoro.
Quando il ricambio è originale arriva in via Lombardia con un furgone DOC?
Conosco DOC da tantissimi anni, anche l’officina per cui lavoravo prima era cliente. Hanno un programma, ARiA, che è veramente formidabile: io non tiro mai su il telefono perché non voglio perdere tempo, anche se purtroppo perdo la parola con la persona che ho dall’altra parte. Uso sia ARiA che la App, la gestione ne ha guadagnato.
E poi c’è Filippo (Brivio, promoter di riferimento, nda), ci mette un impegno in questo lavoro che è pazzesco. Se vede i messaggi che gli scrivo: “Filippo numero 1”, “Filippo sei bravissimo”…
Filippo le ha parlato dell’operazione DOC Cashback?
Sì ma gli importi non li conosco, devo chiedere in ufficio o a Filippo. So che ci sono consorzi che fanno i viaggi, ma avendo dei dipendenti così giovani non potrei nemmeno andare via. Meglio andare al sodo, andiamo sul soldo.