‘One man band’ per scelta. Di lavoro ne avrebbe per “un’altra persona e forse anche per due” ma Fabrizio Lanfranchi, titolare dell’omonima Carrozzeria Elettrauto Gommista a Valdidentro (So), preferisce fare tutto da solo. Lo abbiamo ‘costretto’ a prendersi una pausa…
Figlio d’arte?
Sì, l’azienda è stata fondata da mio padre Fedele nel 1963. Appena ho finito le scuole professionali – sono elettrauto – papà mi ha detto: “L’officina è qui, io vado in pensione, se vuoi…”. Ho voluto. Io ci sono nato e cresciuto dentro la carrozzeria, ce l’ho nel Dna, è una cosa di natura.
Anch’io, che ho due figli che stanno ancora studiando, spero che almeno uno dei due rimanga qui con me, se vuole… L’attività funziona.
Non sarebbe più da solo…
Mi sono ‘inquadrato’ a lavorare da solo. Abito qui sopra, casa-bottega, ma rispetto l’orario che mi sono dato: 8-12, 13.30-19 e alle sette di sera stacco.
Come riesce a offrire tutti i servizi legati all’assistenza dell’auto?
È il mercato che ti porta in quella direzione. Siamo nati come carrozzeria, ma essendo io elettrauto è stato naturale cominciare a mettere le mani nei motori. I clienti portavano la macchina a riparare dopo un sinistro e mi dicevano “cambiami l’olio”, “fammi il service”, “pensi tu al cambio gomme?”, “mi serve il controllo prerevisione”, “c’è da sostituire il parabrezza”…
Il lavoro è andato aumentando, ce ne sarebbe per un’altra persona, forse per due, ma le braccia sono rimaste le mie. Visto anche come funziona il Sistema Paese, quella di rimanere da solo è una scelta.
Il passaparola funziona fin troppo?
Il passaparola e il web. Siamo qui da 50 anni e passa e c’è sia la clientela del posto, vecchia e nuova, che la clientela da vacanza. In tanti venivano in ferie a Bormio, per esempio, e sfruttavano quei 15 giorni per lasciarmi la macchina e fare tutte le riparazioni. Dico venivano perché quel giro si è un po’ perso negli anni, in compenso è aumentato quello di internet: se cerchi in rete salta subito fuori Lanfranchi.
Se le chiedo di darmi un’idea degli ingressi in Via Piandelvino?
Variabilissimi. Posso gestire un unico cliente in tre-quattro giorni per una grossa centrata, o contare sette-otto passaggi per piccoli interventi. Adesso con il cambio gomme è un via vai continuo, poi alle gomme attacchi il tagliando, la controllata generale perché arriva l’inverno…
Sono multimarca, una scelta anche questa, e riparo dall’utilitaria alla fascia media. I veicoli commerciali cerco di non farli perché loro sono grossi e io sono piccolo, e nemmeno le auto di alta gamma perché mi mancano attrezzature specifiche, oltre a spazi dedicati. L’elettrico? Per ora poco o niente, ma sarà il futuro. Sono ancora pochi casi e non vale la pena fare investimenti in attrezzature costose adesso.
Vedo la targa DOC nuova…
E anche quella vecchia! Vede, le ho appese tutte e due, proprio vicino all’ufficio. C’è il cliente che mi dice di mettergli solo ricambi originali, altri che si affidano a me e chiedono un consiglio e altri ancora che vogliono il pezzo usato, basta spendere meno. Ci sono anche quelli che arrivano con un ricambio comprato su internet e per loro mi sono preparato un pacchetto di risposte diverse in modo che se ne escano contenti portandosi via il ricambio.
Per quanto mi riguarda, se la macchina è nuova e paga l’assicurazione compro solo originale, se la macchina ha dieci anni e magari il torto è del cliente devo montare anche di concorrenza. Su alcune cose però – per esempio i lamierati – la differenza di qualità c’è e si vede.
È cliente DOC da tanti anni: la consegna è il fattore vincente?
Sono cliente dal giorno che DOC è arrivato in Valtellina. La prima considerazione da fare è che Valdidentro è un gran bel posto dal punto di vista del paesaggio, ma la località è disagiata, togli la natura e il resto manca.
A livello di lavoro il servizio di consegna dei ricambi non c’era, e all’epoca anche di ricambista ce n’era uno solo. Quando sono venuti a spiegarmi che un furgone avrebbe fatto il giro delle concessionarie e mi avrebbe portato tutti i ricambi di cui avevo bisogno ho detto GULP!, ho fatto un salto di un metro.
Il sistema lo hanno pensato bene, funziona, il servizio è un buon servizio e sono tutti bravi. Però…
Però?
Mi lasci fare una piccola critica costruttiva: il fatto che le concessionarie che trattano uno stesso marchio devono stare dentro certi confini, mi impedisce di comprare da chi preferisco, e non è detto che le condizioni, per esempio di pagamento, siano le stesse. Ecco, trovo che di una sana concorrenza beneficeremmo anche noi riparatori.
Rispetto all’assistenza, invece, nessun problema: quando ho bisogno ci sono.