“È come quando dopo tanti anni trovi la tua scarpa per andare a correre. DOC è la mia scarpa e non ne ho mai volute provare di diverse”. Una bella similitudine, questa di Davide Perego per raccontare “la svolta. Il servizio di Doc è eccezionale, e vale molto più del punto di sconto in più o in meno sui ricambi”. Siamo andati virtualmente a trovarlo nella sua Per-Car, carrozzeria rinata a Carate Brianza (Mb).
In che senso rinata?
Ho aperto la partita Iva nel 1997 a Sovico ma nel 2003, con il trasferimento a Carate, sono praticamente ripartito da zero, passando da un paesino a una cittadina e facendomi una clientela completamente nuova.
Ho 47 anni e anche se ho studiato ragioneria passavo parecchio tempo nella carrozzeria di mio padre. È sempre stato empatico con i suoi clienti, mi piaceva questo suo modo di fare. Ho deciso di seguire le sue orme, ma c’è voluto il Covid per farmi cambiare davvero idea su questo lavoro: prima pensavo, e dicevo, “mi rende schiavo”, poi mi sono reso conto che dà da vivere bene, mentre con altri mestieri oggi sopravvivi.
Siamo io, due operai e un’amministrativa, oltre a due partite Iva a chiamata, un lattoniere e un verniciatore.
Siamo dove?
Nella zona industriale di Carate Brianza: una struttura di mia proprietà di 330 metri quadrati soppalcati che ospitano la carrozzeria, oltre a ufficio e magazzini e zona di servizio. A poca distanza da qui stiamo aprendo un’altra Per-Car di 450 metri, rilevando in affitto una struttura preesistente, per le attività di car detailing, finitura e lucidatura con nanotecnologie, calibrazione Adas (che facciamo già oggi in carrozzeria al ritmo di una, due a settimana), consegna e ritiro per car2go, lavaggio interni… E siamo convenzionati con un network specializzato nella riparazione dei danni da grandine.
In attesa che decolli questa realtà gemella come sta Per-Car?
Dal 2015 sto crescendo del 20 per cento anno su anno, l’anno scorso ho fatto quasi lo stesso fatturato del 2019. Ecco perché sono abbastanza positivo sul futuro, vedo che quando aggancio un cliente resto un punto di riferimento.
È da qualche anno che ragiono in questo modo: quando arriva il cliente privato lo aiuto come se fosse mio fratello; quando i danni li copre la compagnia assicurativa affronto il discorso tecnico con periti e liquidatori e mi faccio pagare anche il granellino di polvere; vedo che questo atteggiamento aiuta.
Solo di carrozzeria emetto circa 500 fatture l’anno. L’80 per cento della nostra clientela guida macchine di fascia medio alta, Classe A, BMW serie 3 e 4, Audi A4 e A6, Porsche, ma riparo anche auto ai limiti dell’antieconomicità, oltre ai veicoli commerciali. Non ‘buttiamo’ via niente.
Zero autorizzazioni, una sola convenzione assicurativa… votato all’indipendenza?
Ho sempre detto no alle compagnie di noleggio, a parte car2go perché ho alcune aziende clienti che dall’acquisto si stanno spostando sul noleggio.
Quanto alle Case auto, ho clienti che guidano marchi importanti e vengono da me.
Sul fronte assicurazioni, le volte che mi è stato proposto di agganciarmi a una compagnia ho sempre detto di no, tranne a Zurich perché mi trovo bene. È importante che il cliente sappia che se fa un incidente può andare a riparare dove vuole. Mi sono convenzionato con degli avvocati di zona, quando ci sono dei casi controversi faccio analizzare la pratica prima di decidere se prendere in carico il cliente. Il vantaggio di venire in Per-Car è che montiamo solo ricambi originali.
È la politica Perego?
La mia scelta è di consigliare sempre l’originale al cliente, anche quando paga di tasca propria. Il non originale monta in modo diverso, con l’originale la macchina torna com’era prima. Anche con i cristalli, che rappresentano il dieci per cento del fatturato, montiamo originale.
Che arriva in Via della Valle con DOC…
Sicuramente DOC è stata la svolta, il servizio è eccezionale. È come quando dopo tanti anni trovi la tua scarpa per andare a correre. DOC è la mia scarpa e non ne ho mai volute provare di diverse. Il punto in più o in meno di sconto vale quello che vale, è il servizio che fa la differenza. Avere a che fare con i professionisti, con gente disposta a risponderti anche alle sette e mezzo di sera come il mio promoter, o con concessionarie che ti vengono incontro e ti portano la molletta da 60 centesimi se devi ultimare una macchina…
Ricordo anni fa di essermi trovato con tre macchine sui ponti che sono rimaste ferme per piccoli particolari che non arrivavano. Non voglio più vivere una situazione del genere. Con DOC il problema nemmeno si pone.
Gli ordini come li fa?
Le dico la verità, con ARiA ci ho provato ma la uso solo per i resi. I promoter – Filippo prima e Antonio oggi – mi stanno dietro come se fossi una 25enne con gli occhi azzurri, ma io ho il contatto diretto con i magazzinieri e telefono. Finché mi rispondono…
Perché venire da lei?
Perché io stesso verrei da me.