Carrozzeria Scanziani e Viganò, obiettivo multiservice
Carrozzeria Scanziani e Viganò, obiettivo multiservice

Carrozzeria Scanziani e Viganò, obiettivo multiservice

31/01/2022

“Galeotto fu il furgone incidentato”. In che senso, Simone Scanziani? “Avevo qui un furgone della DOC da riparare”, racconta il titolare di Carrozzeria Scanziani e Viganò di Renate (Mb), “è venuto a trovarmi Filippo (Brivio, promoter di riferimento, nda) e tra una parola e l’altra mi sono affiliato. Nel giro di una giornata la pratica era chiusa”.

Contento di averlo fatto?
È stato un rientro, la prima occasione da quando ho preso in mano la gestione dell’attività. Sono passate due settimane e stiamo andando bene: ho due consegne al giorno e… Filippo per qualunque necessità.

La carrozzeria sta cambiando pelle?
È nata negli anni 70, aperta da mio padre Giancarlo e dal suo socio, Giampiero Viganò. Io ho iniziato a lavorare in carrozzeria nel 1999, ma praticamente ci sono nato, sono sempre stato qui. Quando i fondatori sono andati in pensione, dopo 50 anni di lavoro, ho avuto carta bianca. Oggi ho con me quattro dipendenti, tre operativi e un’impiegata, in un capannone di 500 metri quadrati coperti.

Per che tipo di offerta? 
Facciamo tutto quello che è carrozzeria ma l’obiettivo è diventare multiservice. Offriamo già la tagliandistica, il servizio revisioni (in appoggio) e le gomme, un settore che stiamo incominciando a sviluppare.
Nella zona preparazione abbiamo installato un forno nuovo, otto metri per quattro e mezzo adatto anche per verniciare i furgoni, e deve arrivarmi a breve la strumentazione per fare diagnosi e ricalibrare gli Adas.
E poi facciamo qualche piccolo restauro – adesso ho per le mani una Renault 4 – ma è un’attività che assorbe tantissime ore; quando l’intervento è grosso chiamo un artigiano.

Deduco che il 2021 sia stato un anno buono…
Siamo sempre cresciuti, anche nel pieno della pandemia. La svolta c’è stata a fine 2019 quando ho iniziato a lavorare con una grossa concessionaria, soprattutto su auto a chilometri zero. Nel 2020 questo accordo ci ha aiutato tanto, siamo stati giusto un paio di settimane a mezza giornata, e anche se non c’è stata la coda fuori finito il lockdown abbiamo sempre lavorato; andavamo a ritirare la macchina a casa dei clienti e la riconsegnavamo, un servizio che già si faceva e abbiamo mantenuto.

Il 2022 com’è partito?
Lavoro ce n’è, avremmo bisogno di una mano in più. Con la grandinata di fine estate ci sono gli arretrati da smaltire, la carrozzeria è sempre piena. Viaggiamo su una media di 15 ingressi a settimana dalle minicar ai suv ai veicoli commerciali. Multimarca per scelta, ma sto vedendo tanto Citroën e Peugeot.
Elettrico ne circola ancora poco, qualche cliente che ha la Tesla, però mi sono informato per le colonnine, altro passo che farò in futuro.

Nel suo futuro ci sono anche convenzioni con le compagnie di noleggio?
Il noleggio è il futuro. Ho già degli accordi con Unipol Rental, la ex Car Server, e Leasys; non è il mio giro più grosso però tutto fa brodo.
Invece lavoro molto con le assicurazioni, soprattutto Unipol e poi Allianz, Helvetia, Vittoria…

In fatto di ricambi qual è la scelta di Simone Scanziani?
Quando il danno è coperto dall’assicurazione ricambi originali al cento per cento, quando il cliente ha torto e chiede di risparmiare si fa il doppio preventivo. Ma con il non originale ci devi mettere qualche ora in più di lavoro, e se anche hai risparmiato sul prezzo lo hai perso in manodopera. Per tanti marchi nemmeno lo cerco, il pezzo in aftermarket.
Il cliente che si presenta con il ricambio in mano? È capitato per il paraurti da verniciare, lo avviso che pagherà di più di manodopera. Non mando via nessuno, ma faccio capire che non è una cosa da fare.

Anche se è un bilancio di poche settimane, con le concessionarie DOC come sta lavorando?
Poche settimane ma ho già visto la differenza: con tante ovviamente lavoravo già, però mi è capitato di fare delle richieste, per esempio gli spaccati, e constatare che con il codice cliente DOC si aprono porte che prima restavano chiuse. L’impatto è buono. So che potrà migliorare la procedura per fare gli ordini usando il portale o la App, ho solo bisogno di tempo per organizzarmi.

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