Carrozzeria Risorgimento: “Con la app, quello che è scritto resta”
Carrozzeria Risorgimento: “Con la app, quello che è scritto resta”

Carrozzeria Risorgimento: “Con la app, quello che è scritto resta”

20/06/2024

“Sa che nel 1976 si era scritto di Carrozzeria Risorgimento su un giornale locale perché era stata la prima ad attrezzarsi con un forno di verniciatura?”. A riferirmi questa notizia datata ma che dice molto dell’impronta imprenditoriale dell’azienda di Cucciago (Co) è Cinzia Cozza, socia titolare insieme al marito Aldo e al suocero Cesarino Fossati, nonché delegata per questa intervista.

Carrozzeria storica, dunque…
Di sicuro esisteva già negli anni 70. Mio suocero Cesarino, ex dipendente, l’ha ritirata nel 1979 e gestita da solo fino a che siamo entrati in società anche io e Aldo. Un passaggio che ha coinciso con il trasferimento da Cantù a Cucciago avvenuto nel 2002.
È una struttura di proprietà, 500 metri quadrati coperti oltre a un piazzale e a un deposito di altri 450 metri che utilizziamo come magazzino e come area per il ricovero di auto da riparare o pronte per essere riconsegnate.

L’organico è completo?
Abbiamo un dipendente e un apprendista e siamo alla ricerca di una terza figura, non è facile. I giovani vanno a scuola e sembra puntino a una scrivania, questo è un lavoro dove si fa fatica (ma ti forma e ti permette, un domani, di aprire una tua attività).
Siamo disponibili per gli stage, il ragazzo che oggi è inquadrato come apprendista aveva fatto due anni di stage ed era la sua strada, era, è volenteroso.
Una terza generazione Fossati? C’è ma ancora non sappiamo se subentrerà, nostro figlio ha 18 anni e per ora studia.

Carrozzeria pura o, negli anni, avete aggiunto dei servizi?
Siamo carrozzieri e facciamo anche interventi in nanotecnologia. Di nuovo, che poi tanto nuovo non è visto che l’abbiamo introdotto quattro anni fa, nel periodo Covid, c’è il servizio gomme, con vendita e deposito. Per la calibratura degli Adas e per gli interventi di meccanica, a parte quelli legati al sinistro, ci affidiamo a dei colleghi.

Considerando che siete sottorganico, com’è il giro di lavoro?
Siamo sui 45 ingressi al mese multimarca, dall’utilitaria alla supercar, dipende dal momento e anche dai flussi delle concessionarie con cui collaboriamo. Vediamo qualche elettrico, più ibrido che totalmente elettrico. Si smonta e rimonta. Abbiamo fatto il corso Pes-Pav perché ci vuole.
Urgenze a parte, prendiamo appuntamenti a una, due settimane. Da dopo il Covid si è ripreso a lavorare bene, con buoni margini. L’anno scorso c’è stata una grandinata pesante e abbiamo ancora macchine da ripristinare, un lavoro che si cerca di portare avanti insieme ai nuovi ingressi. Abbiamo un tecnico levabolli a chiamata, di solito viene un giorno a settimana. È che oggi la gente ha tante pretese e poca pazienza. Abbiamo tre auto sostitutive, prese in noleggio, e sono sempre fuori.

Al vostro cliente consigliate il ricambio originale?
Solo originale a meno che il cliente non sia d’accordo e chieda espressamente l’alternativo. Di solito succede quando la macchina è molto vecchia e la riparazione antieconomica.
Preferiamo montare originale perché il lavoro viene finito in un certo modo, il risultato è diverso se usi un ricambio originale o uno di concorrenza; il carrozziere se ne accorge di sicuro, e anche il cliente pignolo.
I nostri sono clienti fidelizzati, si fidano dei nostri consigli.

Clienti privati?
Dopo la pandemia ci siamo legati a due compagnie assicurative, una in particolare spinge molto ma anche l’altra canalizza parecchio lavoro. E poi, oltre ai clienti storici ne arrivano di nuovi con il passaparola, e i clienti assicurativi, che oggi sono circa il 50 per cento del totale, tornano perché si sono trovati bene.

Carrozzeria Risorgimento è affiliata DOC da molti anni. Che cosa vi tiene legati?
Il servizio sicuramente, perché la consegna dei ricambi due volte al giorno è un grosso aiuto, e poi i concessionari DOC sono nostri fornitori da ‘secoli’. Se anche c’è un problema, e proprio oggi ne ho avuto uno con i ricambi, chiamo Antonio (Torchia, promoter di riferimento, nda) e lui risolve, è sempre disponibile.
Da quando c’è la app per fare gli ordini usiamo quasi solo quella, è comoda, se no per telefono staremmo le ore, e poi posso allegare le foto, mi arriva la conferma, so quando è prevista la consegna. Abbiamo installato la app sia sul computer in ufficio che sul tablet. Risparmio tempo e non ci sono disguidi, quello che è scritto è scritto e resta.

Avete partecipato a DOC Grand Prix?
Sì, io e mio marito, non ci siamo stati tantissimo perché avevamo un altro impegno, però abbiamo fatto in tempo a salutare i nostri fornitori – con Colorificio Dante, per esempio, lavoriamo dal 1979, ci conosciamo bene – e a fare un giro tra gli stand. Un’impressione generale piacevole.

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