Più che di una new entry si è trattato di un ritorno. Già nel 2010, infatti, l’allora consigliere DOC Lorenzo Cogliati era stato chiamato a rappresentare il consorzio di Lecco-Como-Sondrio-Monza e Brianza nel cda AsConAuto. Oggi, con il rinnovo delle cariche, torna a sedere nel consiglio di amministrazione dell’associazione da presidente DOC: “È stato un gradito ritorno, e l’accoglienza degli altri presidenti di consorzio molto calorosa”.
Come si sente?
Un portavoce del ‘mio’ consorzio in AsConAuto e, nello stesso tempo, un tramite per trasferire in DOC le strategie che verranno adottate a livello nazionale.
Sono salito su un treno in corsa, devo capire – anche considerando la pausa forzata dovuta al Covid e all’assenza di DOC per quasi un anno – quali sono i progetti già avviati prima di pensare di poter dare il mio contributo. Sono sempre stato convinto della capacità dell’associazione di raccogliere le istanze dei consorzi che ne fanno parte per arrivare a una sintesi; le strategie non possono che essere definite in AsConAuto.
Ho preso atto di dove sono e ho notato che ogni presidente è molto orgoglioso dell’operato del proprio consorzio. Ci sono tanti campanili e io sono fiero di essere il sindaco di DOC, ma c’è un presidente del consiglio che è Fabrizio Guidi e un’Italia che è AsConAuto. Ognuno per il suo e tutti per AsConAuto.
C’è un progetto che le piace più di altri?
Il progetto di identificazione della rete, strategico per DOC e credo per tutti i consorzi: una rete di autoriparatori che si riconoscono nel brand AsConAuto e scelgono di utilizzare esclusivamente ricambi originali; mi immagino, anche visivamente, il marchio AsConAuto come marchio di qualità e di garanzia da ‘rivendere’ presso i propri clienti. Ovviamente dobbiamo capire come amalgamare i 25 consorzi del network per arrivare a creare una grande AsConAuto.
E ci sono anche altri progetti interessanti, per esempio gli accordi con i partner che sono più vantaggiosi se sono accordi quadro.
Un progetto a misura di DOC?
Ce n’è uno che mi sta particolarmente a cuore – e infatti nel cda DOC abbiamo creato un’apposita commissione – ed è la vendita dei ricambi originali ai grandi acquirenti, società di noleggio e compagnie di assicurazioni. Su questo progetto, che sono convinto possa avere slancio se sostenuto da AsConAuto, mi piacerebbe che DOC fosse scelto come consorzio pilota.
Ricordo quindici anni fa, uno dei primi incontri con Filiberto Vaiani che era venuto a Lecco a dirci che noi concessionari avremmo potuto metterci insieme e vendere ricambi alle officine e carrozzerie indipendenti. Ci aveva completamente spiazzato, ma aveva ragione, e dai dodici che eravamo all’inizio siamo diventati 80.
Adesso sta succedendo la stessa cosa, qualcuno sta cominciando a dire che i consorzi potrebbero vendere i ricambi alle flotte e ad altri grandi acquirenti. Come ci sentivamo smarriti allora, alla prospettiva di consorziarci per vendere ai riparatori indipendenti, ci sentiamo smarriti oggi. Ma il mercato si sta evolvendo, e conviene che cominciamo ad affrontare il discorso per capire come approcciare queste nuove realtà. Prima che lo faccia qualcun altro.
Insieme a Lorenzo Cogliati compongono il cda di AsConAuto Fabrizio Guidi (presidente), Roberto Scarabel (vicepresidente vicario), Rinaldo Rinaudo (vicepresidente con delega ai rapporti internazionali), e i consiglieri Davide Pezzo, Dario Campagna, Dario Soncina, Giovanni Leone, Massimo Milanese, Giovanni Rigoldi, Fabrizio Ricci, Marco Bonsi.