Elia Maggi è un figlio d’arte che dal padre ha imparato il mestiere ma i suoi clienti se li è conquistati uno per uno. Perché in Briancar di Oggiono (LC) questo disegnatore meccanico oggi poco più che quarantenne ci è arrivato quando la scelta era “tra continuare e chiudere”.
Ha scelto di portare avanti l’attività paterna…
Che è nata nel 1978 su iniziativa di mio padre, Marco, insieme ad altri due soci che hanno lasciato dopo poco. Avevo dieci anni e venivo qui finita la scuola e il sabato pomeriggio, ma quando mi sono diplomato sono andato a fare esperienza fuori, pur restando nel settore. Papà è mancato nel 2017 e a quel punto sono rientrato, l’alternativa era chiudere.
Sono ancora nella sede di Via Marconi, dove Briancar si è trasferita nel 1990 perché serviva più spazio. Sono circa 500 metri quadrati coperti e lavoriamo io, un operaio e mia moglie Stefania in amministrazione. Piani di investimento ne ho, per ora però mi sono fermato, devo vedere come evolverà la situazione.
Ha patito gli effetti della pandemia?
Non ho mai chiuso, nemmeno durante il lockdown. Ho cercato di rimettermi in pari con il lavoro sulle auto storiche, e poi dovevo essere reperibile per chi circolava. A parte il periodo novembre-gennaio che è un periodo morto è andato bene, anche quest’anno sta andando bene. Sto aspettando gennaio per aggiungere un secondo tester per le diagnosi, e ho un ponte da cambiare.
Con la morte di mio padre il lavoro è calato un po’ in tutti i settori, ma dal 2017 siamo sempre stati in crescita: ho acquisito clienti nuovi, sono entrate anche diverse aziende. Sto valutando di assumere: insegno all’Enaip – teoria e pratica sugli impianti Gpl, iniezioni, diesel-benzina e l’abc agli studenti del primo anno – e magari troverò un candidato proprio alla scuola professionale.
Gli impianti Gpl e metano sono anche una bella fetta del suo lavoro di officina?
Un 25-30 per cento dell’attività è di installazione e riparazione impianti Gpl, il metano è ancora poca roba. Il resto è meccanica, restauro delle vetture storiche di cui seguo la parte meccanica e idraulica, servizio gomme. E mi appoggio a dei colleghi per la carrozzeria, le revisioni, e le certificazioni obbligatorie dopo che ho sostituito le bombole Gpl.
Considerando anche gli impianti a gas e relative diagnosi, siamo su una media di tre, quattro ingressi al giorno, dipende dal tipo di lavoro.
Multimarca?
Multimarca per scelta, dopo essere stati autorizzati per anni Alfa Romeo. Entra un po’ di tutto, soprattutto auto di fascia media e medio-bassa, e furgoni fino ai 35 quintali.
Ricambi originali sempre e comunque?
Sempre su alcune tipologie: per esempio, per le serrature o il cuscinetto ruota che so che è impegnativo da montare preferisco l’originale. Il cliente tende a risparmiare, sono io che propongo ricambi originali e che al di sotto di un certo livello non vado.
Lavorare con l’originale è anche garantirsi una migliore collaborazione con le concessionarie.
A proposito, so che è venuto a trovarla il promoter DOC con la nuova targa…
Sì, è arrivato Rosario (Amato, promoter di riferimento, nda) e mi ha spiegato: da come l’ha messa l’ho presa per un premio. La appenderò all’entrata. Il cliente si fida di me e io cerco di consigliare al meglio: se so che il pezzo in aftermarket non va bene gli dico che monterò un ricambio originale. Il meccanico deve fare il suo.
Cliente DOC da anni?
Sono stato uno dei primi a diventare cliente, ovviamente per la consegna a domicilio. Prima ero in giro tutto il giorno per prendere i ricambi…
Qualche volta ordino con la App A-Service, ma di solito preferisco parlare con il magazziniere e chiedere delucidazioni, capire se quel problema è già stato gestito. ARiA, la App mi servono per tracciare i ricambi, per seguire la consegna.
Negli anni DOC ha fatto passi da gigante. E poi Rosario è una buona persona, ti puoi fidare, se c’è qualche problema prende in mano la situazione e la risolve. Vendere vendono tutti, il problema è il dopo: con l’assistenza il divario di prezzo lo azzeri. Comprando originale mi sembra di essere più sicuro, mi sento più tutelato.
Un po’ come i suoi clienti? Secondo lei perché scelgono Briancar?
Sa che vengono soprattutto da fuori? Bergamo, Colico, la Valsassina, Merate… soprattutto per il discorso degli impianti a gas. Tanti arrivano per il passaparola, e io cerco di fidelizzarli anche sulla meccanica.
Se la macchina va via e torna per un problema io ci sono, la riguardo, tante volte sono io che chiamo il cliente per sapere se la macchina va davvero bene. Sto puntando sulla qualità e sull’esserci anche dopo.