“Se passa in officina la porto in farmacia a prendere un caffè”. In farmacia? “Proprio così, oggi è un bar pasticceria ma c’è ancora la storica insegna Farmacia Milesi”. Non si arriva a 81 anni senza diventare il custode dei luoghi dove si vive e, appunto, si lavora. Il mio galante interlocutore è Umberto ‘Ciccio’ Sironi, a cui il figlio Fernando ha volentieri ceduto il compito di farci conoscere Sironi Auto di Asso (Co).
È lei il capostipite?
In realtà no, ma ci sono entrato subito. L’officina è stata inaugurata da papà Arturo con i suoi due fratelli il primo luglio del 1951. Il giorno dopo compivo dieci anni e mi hanno regalato gli stivali per lavare la Topolino senza bagnarmi i piedi! Da lì in poi ho fatto il ‘boccetta’. Si era fermata una Topolino a cui non andava il clacson, era la macchina dell’ingegner Caglieri dell’istituto professionale Cesari Correnti di Milano: mi ha visto, mi ha preso e ho studiato lì, finché a 18 anni sono andato ufficialmente a lavorare sotto il papà e gli zii. Sono loro che hanno costruito il palazzo dove siamo ancora adesso: 400 metri quadrati su due piani, adibiti a riparazione e vendita.
Vi siete divisi i ruoli?
Lavoriamo in forza ridotta: io, mio figlio, mia nuora, e un dipendente. Fernando è il vero jolly: segue la vendita ma fa anche il meccanico. Lo avevo iscritto a ragioneria, non gli piaceva, è stato bocciato e l’ho mandato a lavorare all’Enervit, partiva con la ‘schiscetta’… A 16 anni è arrivato qui e qui è rimasto.
La Sironi Auto che vede oggi è quella rifondata nel 1975 sulla vecchia officina, con uno spazio allestito per l’esposizione dal 1990. Anch’io ho sempre cercato di vendere le macchine oltre che ripararle, ma ai miei tempi era più problematico; con mio figlio il settore è cresciuto e ora se ne vendono un centinaio all’anno.
La riparazione ha sofferto dei due anni di pandemia?
Un po’ di calo c’è stato ma niente di più, e il 2022 andrebbe meglio se avessimo macchine da vendere.
Ripariamo multimarca, soprattutto vetture e, anche per una questione di spazio, pochi veicoli commerciali. Lavoriamo su appuntamento quando possibile e sono sempre lavori abbastanza grossi.
L’offerta servizi è completa?
Meccanica, elettrauto, gomme, e per le revisioni siamo consorziati con il centro Le Grigne.
Niente flotte in Via Antonio Brusa?
Ci abbiamo provato con Arval e con Leasys però, ragazzi, ti danno i ricambi, ti fanno il prezzo della manodopera… Non mi ha mai comandato mio padre, mi faccio comandare da loro! Io voglio essere libero e indipendente.
A proposito di ricambi…
La nostra famiglia è amica di tutti i concessionari, mio figlio specialmente. Il ricambio originale è sempre il ricambio originale e ti dà una tranquillità che il ricambio di concorrenza non ti dà, ma anche non far aspettare il cliente è fondamentale.
Del servizio DOC è soddisfatto?
Io sono contentissimo del DOC, da quando è partito. Mi aveva tirato dentro Ennio Neri di Autotecnica, un servizio così, benissimo. Due consegne al giorno, ragazzi bravissimi, gentili. Salvatore (Alfinito, promoter di riferimento, nda)? Infinito!
Il promoter le ha portato la nuova targa DOC?
Eh, il cliente che vede che usiamo ricambi originali si sente più sollevato.
Un cliente fedele?
Guardi, se dovessi lavorare per la gente del paese forse nemmeno aprirei. I nostri clienti arrivano da tutta la valle, e poi da Giussano, Seregno, Milano… Tanti hanno la seconda casa a Caglio, Magreglio…
Vengono per il nome storico, siamo qui da settant’anni, e poi mio figlio è molto gentile, educato e paziente.