“Lo sapeva”, chiede Tiziano Tedesco, “che la ‘tripolina’ è anche una sedia da regista?” Anche, oltre che una storica azienda di autoriparazione di Monza, premiata da APA Confartigianato in occasione del Gran Premio di Formula 1. Cinquant’anni di attività e altrettanti di iscrizione all’associazione imprenditoriale sono valsi a Carrozzeria-Officina Tripolina il Premio Confartigianato Motori. A ritirarlo, la famiglia Tedesco al completo.
Un momento emozionante?
Per tutti e soprattutto per nostro padre, Giovanni, che era emozionatissimo. È stato lui ad avviare l’attività in Libia, dove il nonno Primo e la nonna Maddalena erano emigrati da Roncade, in provincia di Treviso, alla fine degli anni 30. Intorno ai suoi vent’anni, con il trasferimento da Bengasi a un paese vicino a Tripoli, papà ha messo a frutto un breve ma intenso praticantato in officina e aperto la sua carrozzeria-officina. Lo hanno aiutato lo zio Silvio, suo fratello, e il cognato Pietro. L’azienda si è sviluppata fino a contare una decina di dipendenti, poi, con il colpo di stato di Gheddafi, tutta la famiglia è stata costretta a rientrare in Italia.
E c’era già lei piccolino?
Era il 1970, avevo sei anni. I miei genitori hanno preso casa a Monza e, grazie al suo amico Battista Lanzanova che lo aveva un po’ preso sotto l’ala, papà ha lavorato in un capannone di sua proprietà finché ha trovato e ristrutturato quella che il 29 settembre 1971 avrebbe aperto come Carrozzeria-Officina Tripolina, sempre a Monza in Via Silvio Pellico.
Dove siete ancora oggi…
E dove io sono entrato ufficialmente nel 2015, a 50 anni. A differenza delle mie sorelle, Tatiana e Tania, in azienda fin da giovanissime, io ho fatto la mia carriera al di fuori, nel settore dell’Information Technology. Ma sapevo che papà non avrebbe mai ceduto l’attività e che un terzo di questa ‘tegola’ mi sarebbe caduta sulla testa.
Quando sono arrivato in Tripolina, su 13 persone che lavoravano qui 12 erano Tedesco, tutti parenti fino al terzo grado. Papà è sempre stato un decisionista, ha cominciato a venire meno in azienda durante il Covid, ma ancora oggi è lui il titolare e io e le mie sorelle soci di minoranza. Tania, la più piccola, è da tre anni in Francia, mentre io e Tatiana lavoriamo a tempo pieno, lei si occupa dell’organizzazione dell’attività di carrozzeria, io di quella di meccanica.
Tripolina è più carrozzeria o più officina?
Papà si è formato come meccanico, ma già in Libia aveva aperto come carrozzeria e officina. A Monza sono due capannoni di circa 250 metri quadrati ciascuno uniti da un cortile. Il terreno è di proprietà e si estende per quattromila metri quadrati, per ora non è edificabile e lo usiamo come parcheggio.
Per completare l’offerta stiamo pensando, in prospettiva, di aggiungere il servizio gomme, ma non abbiamo ancora il deposito. Valuteremo. Quello che conta è il servizio: cura dell’auto e cura del cliente.
Gli anni della pandemia sono stati pesanti?
Nei tre mesi di lockdown abbiamo lavorato pochissimo e siamo anche ricorsi alla cassa integrazione a rotazione. Il lavoro di meccanica si è interrotto, gli incidenti – e i chilometri – si sono più che dimezzati. Dal nostro punto di vista il 2020 è stato un anno terribile. Il 2021 lo definirei di transizione, anche considerando il cambio importante di personale, un anno difficile ma ne siamo usciti.
Questo è l’anno della normalità: il mercato è fortemente competitivo, a settembre abbiamo cominciato a restituire i prestiti statali concessi durante la pandemia, ma nella nostra zona hanno chiuso due carrozzerie storiche e i loro clienti stanno arrivando da noi, sta entrando altro lavoro. Siamo molto fiduciosi.
Un’idea di giro di lavoro?
Il 20 per cento del nostro fatturato è dato da meccanica e servizi aggiuntivi (pneumatici, poco, e tanto sanificazioni delle auto, soprattutto per le flotte), l’80 per cento da carrozzeria.
Siamo sui 55-60 ingressi al mese di carrozzeria e un centinaio di meccanica, multimarca ma dopo essere stati autorizzati Renault per 50 anni, questo per dire che chi guida Renault continua a venire da noi. Abbiamo clienti del quartiere e facciamo assistenza per le flotte, quindi ripariamo auto di fascia media e medio alta che hanno al massimo quattro anni di vita, BMW, Audi, Land Rover, Tesla…
Grazie a Renault che ha imposto certi standard, nel 2018 abbiamo installato una colonnina per la ricarica elettrica, per ora è ad uso interno, domani chissà.
Abbiamo investito in un tintometro della PPG quasi completamente automatizzato, non si spreca prodotto e anche i rabbocchi sono calcolati al grammo. Siamo partiti con la relamping per eliminare i neon e sostituirli con luci a led, anche nella cabina di verniciatura. Stiamo valutando l’installazione dell’impianto fotovoltaico e l’eventuale acquisto, ma non ora che i costi sono clamorosamente alti, del sistema per ricalibrare gli Adas. E abbiamo sempre in sospeso il progetto del deposito gomme.
Avete tante convenzioni, rendono?
Le abbiamo tutte, siamo convenzionati con le compagnie assicurative e anche con i Maestri della grandine. Le loro tariffe sono più alte di quelle delle società di noleggio. Dopo la disdetta da parte di ALD Automotive, che nel 2017 ci ha letteralmente spiazzato, ne abbiamo accese cinque o sei che fanno complessivamente il 30 per cento.
Come vi regolate con i ricambi?
Purtroppo non solo le flotte ma anche le assicurazioni hanno iniziato a mandarci i ricambi. Io non sono un operativo, ma sapesse quante rogne ci danno i ricambi che arrivano consegnati dalle compagnie, quante volte il paraurti non ha i buchi che dovrebbe avere, quante volte il complementare non va bene e va adattato… La sicurezza di fare il lavoro come si deve e nei tempi giusti ce l’hai solo quando lavori con l’originale.
Ed è anche il motivo per cui i clienti che si presentano con il ricambio in mano vengono rimbalzati. Non conosco la provenienza del ricambio, non posso garantire.
Quando il ricambio è originale consegna DOC?
Non i ricambi che mandano le compagnie (quindi perdo sconto e fatturato), ma ho capito subito che quello di DOC sarebbe stato un servizio eccezionale, meraviglioso. Funziona sempre tutto bene, per noi il consorzio è un partner. Usiamo abitualmente ARiA, a parte i casi eccezionali in cui serve una risposta al volo ed è meglio telefonare, e quando è capitato di avere necessità di supporto le concessionarie sono state disponibili. Se però non ho comprato da loro – sempre per il discorso che le compagnie hanno altri canali di approvvigionamento – mi mettono in attesa e mi trattano come un cliente finale. Ed è normale che sia così.
Oltre all’iscrizione all’Albo, che cosa dicono i 50 anni di Officina-Carrozzeria Tripolina?
Dicono di 50 anni di servizio al territorio. Papà non ha mai perso un cliente. Il nostro slogan è sempre stato “Veniamo da lontano ma siamo dietro l’angolo”.